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Sede della Sezione di Archivio di Stato di Camerino – Via Venanzi 20

«Storie di carabinieri a Camerino»

Il plebiscito del 4 e 5 novembre 1860 ebbe a sancire l’annessione delle Marche al nuovo Stato. L’ordinamento giuridico-amministrativo del Regno di Sardegna, che di lì a poco avrebbe mutato il nome in Regno d’Italia, fu così esteso agli ex domìni pontifici.

L’avvento dei carabinieri reali (così qualificati per distinguerli dai carabinieri pontifici, corpo militare del preesistente Stato della Chiesa) a Camerino risale ai primi mesi del 1861. La conversazione narra delle difficoltà nel reperire una sede idonea a Camerino che fungesse da caserma, dei primi “acquartieramenti”, della destinazione finale nella sconsacrata chiesa di Sant’Angelo, dei contatti tra i comandanti succedutisi in quegli anni e l’amministrazione comunale camerinese.

Si prosegue poi con la triste storia di Giovanni Gallazzo, un carabiniere morto giovanissimo a Camerino nel 1885. Via via vengono sfiorati altri episodi importanti, come lo sbando nel giugno 1944, il sacrificio di Ernesto Bergamin e la storia di un altro archivio, ormai noto come l’ “armadio della vergogna”, ritrovato a Roma nel 1994, dove sono custodite scarne relazioni dei carabinieri di Camerino sugli eccidi del 1944.  

[Giuseppe De Rosa]

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